Proverbio africano:
“Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”

 

 

Il gruppo di amiche/i di “Un’isola per gli altri” finanzia con la raccolta di offerte il Centro dei Bambini di Taza- Regione del Kambatta- in Etiopia a sud di Addis Abeba.

Il Centro è sorto per accogliere bimbi orfani, abbandonati e neonati semi-orfani, cioè che hanno perso la madre, deceduta durante il parto. Questi ultimi, sappiamo per esperienza, in famiglia hanno scarse probabilità di vita, perché mancando il latte materno , vengono nutriti con alimenti non adatti ai primi mesi di vita e si ammalano.

Stranamente in Etiopia, per lo meno nei villaggi, è tabù dare i bimbi a balia. Porta male alla donna che allatta bambini altrui, anche se parente.

I bambini che erano stati abbandonati vengono dati in adozione, mentre gli altri verso i tre anni di età ritornano alle loro famiglie di origine, quando cioè hanno acquisito difese fisiche sufficienti per affrontare disagi inevitabili nell’ambiente familiare.

La spesa di mantenimento del Centro è elevata. Oltre agli alimenti e alle spese correnti vi è il costo del personale. I piccoli sono assistiti giorno e notte da donne preparate a farlo.

Dal 2004  sosteniamo questo Centro dopo che alcune di noi hanno conosciuto il lavoro delle missionarie Ancelle dei poveri in Etiopia. Quasi ogni anno fino all’epidemia di covid siamo andati a visitare le varie missioni verificando le attività e controllando come vengono i spesi i soldi raccolti. La situazione generale in Etiopia è molto difficile, il Paese è in guerra civile. 

In tutti questi anni  abbiamo scelto di essere vicino a questa gente e vogliamo continuare ad esserci.

Anche in una situazione così difficile come quella attuale determinata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina siamo riuscite a raccogliere offerte che hanno permesso l’attività a Taza

Missioni in Etiopia delle Ancelle dei Poveri

Tutti i servizi offerti dalle Ancelle dei Poveri in Etiopia si trovano in zone interne, molto disagiate, dove tanto più è utile la loro presenza che conta 5 Centri Medici, 3 scuole materne e 1 scuola elementare.

Addis Abeba la casa madre  accoglie ragazze che non avrebbero i mezzi per mantenersi allo studio

Nell’area di Taza, 335 Km a sud di Addis Abeba, è presente  un centro per bambini orfani o semi-orfani; un centro per la malnutrizione; un centro per la salute; una casa per la formazione.

Jajura, sempre a sud della capitale a 261 Km, gestiscono un Centro Medico.

Tambaro è a 357 Km a Sud-Est della capitale; qui le Ancelle hanno  aperto un Centro per la Salute, che però non ha ancora tutte le attrezzature necessarie; inoltre una scuola materna dove più di 500 bambini si preparano per la scuola elementare.

Humbo è nel Sud dell’Etiopia, a 407 Km da Addis Abeba, qui le Ancelle dei Poveri mettono a disposizione una Clinica intermedia, una scuola materna e una scuola elementare. 

Educare alla solidarietà

Tra gli obiettivi più importanti dell’educazione dei giovani, sicuramente un posto rilevante ha la solidarietà, intesa proprio come conoscenza di realtà e culture diverse da quella in cui i ragazzi vivono, consapevolezza che l’uguaglianza socio-economica non è ancora un diritto per tutti gli abitanti della terra e la conseguente disponibilità alla condivisione e all’aiuto dei più deboli. Momenti particolarmente significativi sono stati gli incontri con suor Mariarosa Bolzoni che ha dedicato la sua vita all’aiuto dei poveri in Etiopia e alla sensibilizzazione dei ragazzi italiani verso le condizioni di vita dei loro coetanei africani. Attraverso foto, video, ma soprattutto grazie alla sua grande empatia verso i giovani, infondeva in tutti quelli che incontrava il desiderio di aiutare coloro che, solo perché nati ad una diversa latitudine, vivevano una vita di privazioni e di grande disagio. Si creava un ponte ideale di intenti tra i giovani studenti e i loro fratelli etiopi che, grazie alle loro piccole ma importanti rinunce, potevano avere materiale scolastico, vestiario e giocattoli. Prendersi cura di qualcuno era per gli studenti un motivo di grande responsabilizzazione che contribuiva anche alla loro formazione personale. Un’educazione al rispetto, all’uguaglianza, all’amore verso il prossimo. Per diversi anni Suor Mariarosa ha incontrato i nostri studenti e ogni volta era come riunirli in un grande abbraccio con i ragazzi meno fortunati. Il suo impegno è stato poi portato avanti, dopo la sua scomparsa, da suor Nirmala che ha proseguito il suo cammino. La formazione dei giovani, futuri uomini e donne, lavoratori e lavoratrici, padri e madri, non può prescindere dalla disponibilità a condividere diritti e doveri e a tendere una mano a chi chiede aiuto.

Luana Belletti

Dicono di noi

“E' incredibile come in una realtà così drammatica ci siano queste donne che si prendono cura di coloro che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di sopravvivenza
Paola P.
“Ho visto intere famiglie che avevano perso la propria capanna sommersa dall'uragano e che hanno potuto ricostruirla grazie al contributo di queste missionarie. I pochi euro che costa il legname lì rappresaìenta una fortuna
Silvana S.
“Sono stata nei villaggi assistiti dal Centro Missionario e ho capito che quello che noi consumiamo in un giorno loro lo consumano in una vita.
Emma

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