Pietro

Pietro il berretto lo aveva sempre in testa, sempre. 
Era uno dei pochi oggetti che non smarriva.
Il filo di lana con cui parte questo progetto tesse un po’ la sua storia con quella di altre persone, secondo quella che è stata una sua idea, realizzata nella forma in cui noi saremo capaci.
Ve ne racconto l’inizio.
Lo scorso inverno. Un anno fa. Le nonne erano vedove da poco tempo e al di là del dolore, che aveva urlato Maiuscolo nei primi giorni,  rimaneva la solitudine, quella dei mesi a venire, delle stagioni, quella che sussurra, minuscola ma insistente, ogni momento.
Pietro la vedeva, meglio di tutti noi, forse la coglieva. E aveva scorto in quel filo di lana, una possibilità. Un po’ di Vita in più alla vita che restava, l’affetto di persone ancora sconosciute ma già care al cuore del progetto, già amiche.
E allora avevano preso forma i berretti di lana.
Due forme, semplici. Colori tanti. A ognuno il suo. Un filo lungo un mondo, tanti mondi
E stava sviluppando con la sua famiglia  di Delft l’idea di un logo che li caratterizzasse, ma per quello non è stato tempo, il vento lo ha portato via. Rimane nell’aria.
Però la modalità di distribuzione era stata abbozzata:  sarebbe stata una vendita sui social o per passaparola e tutto ciò che eccedeva il costo del materiale sarebbe stato devoluto a un progetto sociale, di salvaguardia del pianeta o di aiuto a persone in stato di bisogno.
I berretti ci sono fin dall’inizio, ma ogni giorno uno in più.
Ogni persona che lo desidera può unirsi alle nonne e  tesserne uno, per superare un momento di solitudine o condividere uno slancio di gioia, passare un momento di attesa o per tante altre personali ragioni.
E il logo è arrivato da sè.
Si è fatto trovare tra le immagini con cui abbiamo salutato Pietro ed è stato bello scoprire, mesi dopo, che era stata una sua amica a disegnarlo per lui, con lui. Ne aveva colto l’essenza del suo camminare nel mondo, il modo un po’ scanzonato e un po’ spirituale di salutare: WE…  e naturalmene, il berretto.
La distribuzione, ecco… per questa stiamo abbozzando. Partiamo dal marcatino e dal passaparola, … ai social poi arriveremo, se l’energia di Pietro e qualche amico, ci aiuta a capire come fare.
Il progetto a cui devolvere il ricavato (che abbiamo deciso sarà il 100% di quanto incasseremo)  ci ha tenuti impegnati per un po’.
Non riuscivamo a fissarlo, fino quando abbiamo pensato di lasciarlo in movimento. Vivo e aperto a cambiamenti, nel tempo. Quello legato al Natale 2023 è realizzato in Etiopia, grazie all’ospitalità del gruppo di Isola Vicentina.
A  questo link ci sono i riferimenti: www.unisolaperglialtri.it
Una nota. Le lane e i materiali per questi primi berretti sono state acquistate, ma secondo il sentire ecologico di Pietro, ci piacerebbe riutilizzare il più possibile lane, cotoni, materiale che altrimenti andrebbe buttato. 
Puntiamo sulla qualità  del filato, sull’etica della lavorazione, ma abbiamo a cuore di evitare gli sprechi. Prima ancora del riciclo, quindi,  il rammendo, l’utilizzo del tutto, il non sprecare. Quindi, se qualcuno ha rimasugli di filati che non utilizza,  noi saremo lieti di legarli insieme, per dare loro una forma, una vita, uno scopo… un berretto che tenga caldi i pensieri.
 
Ci siamo chiesti perché portare avanti questa idea.
Non abbiamo ancora una risposta, ma ci sembra possa essere perché il progetto di Pietro, il suo cuore e la sua energia, sono più forti di una valanga,  e ci porteranno sui suoi passi, a percorrere la vita